Lode

Di Derek Prince
*First Published: 1990
*Last Updated: dicembre 2025
17 min read
Come ho già avuto modo di dire, tre attività dello spirito umano, il ringraziamento, la lode e l’adorazione, consentono di relazionarci con tre diversi aspetti della natura di Dio. Quando Lo ringraziamo per tutte le cose belle e buone che fa per noi, riconosciamo la Sua bontà. Con la lode invece, la nostra risposta appropriata alla Sua meravigliosa maestosità, dichiariamo la Sua grandezza; con l'adorazione affermiamo la Sua santità.
Nel concentrarci sulla lode, è appropriato iniziare con il Salmo 48:1:
“Grande è il Signore e sommamente degno di lode nella città del nostro Dio, sul suo monte santo”.
La nostra lode, in altre parole, dovrebbe essere proporzionata alla grandezza di Dio, il che significa che deve essere senza misura. Non potremo mai esaurire il potere e le possibilità della lode. Più lodiamo Dio, più riconosciamo la Sua grandezza.
Abbiamo già visto, nel Salmo 100, che il ringraziamento rappresenta la prima fase nel nostro approccio a Dio. Ad essa segue la lode.
Sia il ringraziamento che la lode hanno un importante effetto: l’edificazione del credente. Quando ci rivolgiamo a Dio con richieste che sembrano molto difficili, è più facile credere in Lui per ciò che vogliamo che Egli faccia, rispetto a quando Lo ringraziamo per tutto ciò che ha già fatto. Tuttavia Se non ci presentiamo a Dio con la lode e il ringraziamento, invece, mancherà questo catalizzatore per la nostra fede.
Consideriamo ancora una volta il Salmo 100:4–5:
“Entrate nelle Sue porte con ringraziamento e nei Suoi cortili con lode. Sii grato a Lui e benedici il Suo nome”.
Non credo sia affatto eccessivo e superfluo ripetere i tre motivi immutabili per i quali ringraziare e lodare Dio:
“Poiché il Signore è buono, la sua misericordia è eterna e la sua verità dura di generazione in generazione”.
Perché non ripetere queste tre ragioni ad alta voce proprio ora, come atto di fede? “Poiché il Signore è buono; la Sua misericordia è eterna e la Sua verità dura per tutte le generazioni”. Ora, prendetevi del tempo per ringraziare Dio. Questa è l'applicazione della lezione!
In Isaia 60, viene descritta la città di Dio, alla quale abbiamo il diritto di accedere attraverso la salvezza e il sangue di Gesù. Isaia 60:18 descrive un'immagine molto bella di questa città:
“Non si udrà più violenza nella tua terra, né desolazione o distruzione entro i tuoi confini…”.
Possiamo arrivare ad un punto in cui la violenza e la distruzione sono solo una debole eco lontana; alla presenza di Dio non sono efficaci. Come arrivarci?
“Ma chiamerai le tue mura Salvezza e le tue porte Lode”.
Il muro che circonda la presenza di Dio è la salvezza. Ma tutte le porte hanno un solo nome: ‘lode’. Se volete entrare passando attraverso le mura, in altre parole, la porta che si deve attraversare è quella della lode. Senza di essa non si può accedere: è l'unica via d’accesso immediato alla presenza di Dio.
Se avete difficoltà a lodare Dio, provate a dedicare un po’ di tempo alla lettura dei Salmi, in ebraico "Lodi". È di gran lunga il libro più lungo della Bibbia, che fa della lode un elemento importante nella rivelazione totale di Dio. Leggete diversi salmi ad alta voce, quando siete soli, e dite: "Signore, questa è la mia preghiera; è stata data dallo Spirito Santo attraverso il salmista e ora la leggo a Te". Credo che, dopo un po’ di tempo, scoprirete che la lode diventerà molto più naturale e inizierete a nutrire questo stile di vita.
Per incoraggiarvi, ecco sette aspetti, tratti dalla Bibbia, che riguardano la lode. Ce ne sono molti altri, ma questi sette principi significativi vi aiuteranno a edificare la vostra fede.
Consideriamo innanzitutto il Salmo 22:3, che si rivolge al Signore.
“Ma Tu sei santo, che dimori nelle lodi di Israele”.
La parola ebraica tradotta con 'dimori' è anche la parola per 'sedersi' o 'abitare'. Infatti, quando le persone in Israele chiedono a Ruth e a me dove abitiamo, rispondiamo in ebraico: "Siamo seduti a Gerusalemme", usando la parola ebraica standard per "abitare".
Su che tipo di sedia siede Dio? Un trono. C'è un canto molto conosciuto che dice: "Mentre adoriamo, costruiamo il Tuo trono. Vieni, Signore Gesù, e prendi il Tuo posto”. Quindi, quando lodiamo Dio, in effetti, Gli stiamo offrendo un trono.
D'ora in poi, ogni volta che vi unirete ad altri credenti e comincerete a lodare Dio, immaginate di offrire a Gesù un trono su cui sedersi. Così facendo, Lo riconoscerete come vostro Re.
Il salmo 106:47 rivela come il ringraziamento, seguito dalla lode, possa portare il popolo di Dio alla vittoria totale:
“Salvaci, o Signore nostro Dio, e raccoglici di mezzo alle genti, per rendere grazie al tuo santo nome, per trionfare nella tua lode”.
Notate lo stesso ordine: ringraziamento e poi lode. Quando lodiamo Dio, trionfiamo. Nella cultura dell'antica Roma, il trionfo non rappresentava la conquista di una vittoria, ma la celebrazione di una vittoria già conseguita. Quindi, quando lodiamo Dio, non gli stiamo chiedendo la vittoria, ma stiamo celebrando il fatto che Egli abbia già vinto. Paolo lo dice in 2 Corinzi 2:14:
"Ora grazie a Dio, che ci conduce sempre al trionfo in Cristo...".
Nel corteo trionfale, il generale vittorioso veniva portato per le strade di Roma su un carro trainato da un cavallo bianco, mentre tutto il popolo, lungo i marciapiedi, lo osannava. I suoi prigionieri, i nemici che aveva sconfitto, erano condotti in catene dietro di lui.
Dove siamo posizionati in questa immagine? Non siamo tra i prigionieri condotti in catene dietro Gesù Cristo, il Generale vittorioso, e non ci troviamo nemmeno tra coloro che Lo esaltano stando sulla strada. Invece, il nostro posto è sul carro, e lodarLo è il passo necessario per occupare quella posizione.
Un terzo principio scritturale riguardante la lode si trova nel Salmo 30:11–12. L'ho sperimentato in prima persona nel 1975, quando venne a mancare la mia prima moglie, l'esperienza più difficile della mia vita. Voglio dire che il versetto 11 è proprio vero e funziona.
“Hai trasformato per me il mio lutto in danza; hai deposto il mio cilicio e mi hai vestito di gioia, affinché la mia gloria ti canti lode e non taccia. O Signore mio Dio, ti renderò grazie per sempre”.
Quando Dio toglie il nostro saio e ci libera dal lutto, lo fa per uno scopo: che la ‘nostra gloria’ possa lodarlo. Qual è la nostra gloria? Non c'è bisogno di fare congetture; possiamo trovare la risposta direttamente nella Scrittura, mettendo insieme altri due passaggi.
Il primo si trova nel Salmo 16:9 (enfasi mia):
“Perciò il mio cuore si rallegra e la mia gloria esulta, anche la mia carne riposerà nella speranza”.
Ancora una volta, “la mia gloria”. Diverse versioni lo traducono in modo diverso, ma in Atti 2:26 l'apostolo Pietro, ispirato dallo Spirito Santo, cita il Salmo 16:9 e interpreta la parola "gloria" per noi:
"Perciò il mio cuore si rallegrò e la mia lingua si rallegrò...".
Allora qual è la vostra gloria? La vostra lingua. Il motivo principale per cui Dio vi ha dato una lingua è per lodarlo. Qualsiasi uso di essa che non Lo glorifichi, è improprio. La lingua è il membro supremo con cui potete lodare Dio ed è "la vostra gloria" quando la usate per glorificarLo.
Il quarto principio spirituale, relativo alla lode, si trova in Isaia 61:3. Si tratta di un messaggio, ancora una volta, per coloro che sono stati in lutto e sono depressi. Infatti, è stato grazie a questo versetto che molti anni fa il Signore mi ha liberato da uno spirito di depressione.
"...Per consolare coloro che piangono in Sion, per dare loro la bellezza per la cenere, l'olio di gioia per il lutto, la veste di lode per lo spirito di pesantezza...".
Proprio da questo Dio mi ha liberato: dallo ‘spirito di pesantezza’. Quindi, se non volete essere depressi e non volete che satana venga da voi con i suoi oscuri presentimenti e pensieri malvagi, indossate l’abito della lode. Non si avvicinerà a voi!
Molti anni fa, quando ero pastore di una piccola congregazione nella zona ovest di Londra, c'erano due sorelle ebree russe che venivano a trovare me e la mia prima moglie. Avevano incontrato il Signore Gesù in Russia e in seguito erano state liberate dalla Russia grazie ad un miracolo. Dopo la loro fuga erano state riempite di Spirito Santo.
Appartenevano alla Chiesa Battista, ma quando pregavano con noi erano più rumorose della maggior parte dei pentecostali in Occidente. Sapevano come lodare il Signore!
Ebbene, noi quattro stavamo lodando il Signore ed avendo un tempo meraviglioso, quando suonarono alla porta. Andai ad aprire, e si presentò una signora, membro della nostra congregazione, che conduceva un uomo per mano.
"Questo è mio marito", disse. “È appena uscito di prigione. Ha un demone. Volete pregare per lui?”.
In quel periodo stavo lontano dai demoni perché mi mettevano in imbarazzo, e in quel momento non avevo proprio idea di che cosa fare. Così dissi: "Vieni su, stiamo pregando". Fu l’unica cosa che mi venne in mente di dire.
Così salimmo al piano di sopra e continuammo a pregare, facendo molto rumore, finché il marito non si avvicinò e mi disse: “Non mi piace qui, c’è troppo rumore: me ne vado”.
Dio ispirò la mia risposta. “Ascolta”, dissi, “è il diavolo che non gradisce il rumore, perché stiamo lodando Gesù e lui lo odia. Hai due possibilità: se te ne vai ora, il diavolo verrà con te, invece, se rimani, se ne andrà senza di te”.
"Rimango", disse.
Circa dieci minuti dopo venne di nuovo da me. “Non c'è più!”, disse. "Ho sentito che mi lasciava la gola”.
Non ho mai dimenticato questo episodio, perché dimostra come la lode metta in imbarazzo il diavolo molto più di quanto lui possa mettere in imbarazzo noi.
Nel Salmo 33:1, il salmista dice che "la lode dei giusti è stupenda". La lode è davvero un bell’abito per il vostro spirito.
Perciò, quando siete tentati ad essere depressi, malinconici o infelici, ‘indossate’ la veste della lode in sostituzione dello ‘spirito di pesantezza’. Funzionerà per voi proprio come ha funzionato per me e per migliaia di altre persone!
In Geremia 33:11, parlando della restaurazione del popolo di Dio e dei suoni che si udranno per le strade di Gerusalemme, troviamo un quinto aspetto della lode. Un bellissimo canto ebraico moderno si basa su queste parole:
“...la voce di gioia e la voce di letizia, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di coloro che diranno: “Lodate il Signore degli eserciti, poiché il Signore è buono, Poiché la sua misericordia dura in eterno” – [notare: due dei tre motivi sono presenti], e di coloro che porteranno il sacrificio di lode nella casa del Signore”.
Alcune versioni parlano invece di "sacrificio di ringraziamento". Entrambe le interpretazioni chiariscono che sia la lode che il ringraziamento sono dei sacrifici: costano qualcosa. Non è sempre facile, e il momento in cui è più importante lodare il Signore è quello in cui ne avete meno voglia. Non lasciate che i vostri sentimenti determinino la vostra risposta alla grandezza illimitata di Dio. La Sua Parola vi dice cosa fare, anche quando va assolutamente contro i vostri sentimenti. Ebrei 13:15–16 rafforza questa idea:
“Perciò per mezzo di lui [cioè Gesù] offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto delle nostre labbra, rendendo grazie al suo nome. [Quanto dovremmo lodare Dio e quanto spesso? Continuamente.] Ma non dimenticate di fare il bene e di condividere, poiché Dio si compiace di tali sacrifici”.
Quindi la lode, o il ringraziamento, è un sacrificio e più ci costa più è gradito a Dio. Quando tutto sembra essere contro di noi, quello è il momento di lodare di più Dio, con fede.
Nel Salmo 8:2 – e questo è il sesto fatto scritturale – la lode è un'arma spirituale. Questo è uno dei brani che preferisco. È difficile per me predicare a lungo senza citare il Salmo 8:2, in cui Davide dice a Dio:
“Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto la forza, a causa dei tuoi nemici, affinché tu possa mettere a tacere il nemico e il vendicatore”.
Osservate innanzitutto la frase "hai tratto la forza". Anche in questo caso il Nuovo Testamento offre un commento all'Antico. Dall'ultima settimana del ministero di Gesù a Gerusalemme, leggiamo (Matteo 21:15–16):
Ma quando i sommi sacerdoti e gli scribi videro le cose meravigliose che faceva e i bambini che gridavano nel tempio e dicevano: “Osanna al figlio di Davide!”, essi si sdegnarono e gli dissero: “Tu senti cosa dicono costoro?”. E Gesù disse loro [citando Salmo 8:2]: “Sì. Non avete mai letto: “Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai reso perfetta la lode?”.
Laddove il salmista diceva: "Hai tratto la forza", Gesù dice: "Hai reso perfetta la lode". Questo ci dice che la forza consacrata del popolo di Dio è nella lode perfetta. Indipendentemente dalla debolezza umana, l'arma spirituale è irresistibile. Il salmista sceglie l'esempio dei più deboli: i bambini e i neonati che allattano. Perfino essi diventano strumenti della forza di Dio quando Lo lodano e fanno tacere il nemico.
Non dimenticate mai che Dio ha dei nemici, e uno in particolare, "il nemico e il vendicatore", satana.
Alcuni anni fa stavo predicando a Losanna, in Svizzera, con un interprete francese. Stavo ascoltando l'interpretazione, dal momento che capisco il francese, e non ho mai dimenticato la traduzione del Salmo 8:2: "Dio impone il silenzio al diavolo". Quando Dio impone il silenzio? Quando lo lodiamo. Perché dobbiamo mettere a tacere il diavolo? Perché ci accusa continuamente, notte e giorno. Se chiedessimo a Dio: "Perché non fai tacere il diavolo?", Lui risponderebbe: "Perché ho dato a te l'arma con cui farlo".
Per me è una gioia impugnare l'arma della lode e imporre il silenzio al diavolo!
Infine, settimo nell'elenco dei fatti scritturali, la lode (come il ringraziamento) prepara la strada all'intervento soprannaturale di Dio. Leggiamo il Salmo 50:23. (State notando quante volte ci rivolgiamo ai Salmi in questo tema della lode?) Dio sta dicendo:
“Chi offre lode mi glorifica, e a chi ordina bene la sua condotta, mostrerò la salvezza di Dio”.
Un’altra traduzione dice:
“Colui che offre lode prepara una via affinché io possa mostrargli la salvezza di Dio”.
La persona che offre la lode, in altre parole, prepara la strada per la manifestazione della salvezza nella sua situazione.
Ci sono alcuni bellissimi esempi di questo principio nell'Antico e nel Nuovo Testamento. In 2 Cronache 20, per esempio, quando Giosafat era re di Giuda, un vasto esercito avanzava da est marciando contro di lui. Sapeva di non avere né gli uomini, né le risorse sufficienti ad affrontare quell'esercito. Così proclamò un digiuno, chiamando insieme tutto il popolo di Dio, Giuda.
Mentre digiunavano e pregavano, il Signore parlò profeticamente tramite un levita e disse loro che cosa fare: "Scendete semplicemente in un certo luogo. Non dovete combattere questa battaglia, il Signore combatterà per voi”. Giosafat assicurò il popolo: “Credete nel Signore Dio e nei Suoi profeti, e prospererete”.
Il giorno dopo partirono ed ecco ciò che accadde dopo. Da 2 Cronache 20:21:
“E quando [Giosafat] ebbe consultato il popolo, stabilì coloro che avrebbero dovuto cantare al Signore e che avrebbero dovuto lodare la bellezza della santità, mentre uscivano davanti all'esercito e dicevano: Lodate il Signore, poiché la sua misericordia dura per sempre”.
Si noti che ritorna lo stesso motivo per lodare Dio. Passiamo ora al versetto 22:
“Quando cominciarono a cantare e a lodare, l'Eterno tese un'imboscata contro il popolo di Ammon, di Moab e del monte Seir, che era venuto contro Giuda; e furono sconfitti”.
Se leggete il resto della storia, vedrete che il popolo di Dio non dovette usare una sola arma militare. L'arma della lode ottenne per loro la vittoria totale. I loro nemici si rivoltarono l'uno contro l'altro e si uccisero a vicenda, così che tutto ciò che il popolo di Dio dovette fare quando giunse sul campo di battaglia, fu di prendere il bottino. Che straordinaria immagine del potere della lode!
Come secondo esempio, consideriamo per un momento il povero Giona, proprio nel bel mezzo dei suoi problemi. Conoscete la storia: era nel ventre del pesce e pregava Dio. Giona 2:2–3:
“Dal ventre degli inferi ho pianto e tu hai udito la mia voce. Perché mi hai gettato negli abissi...”.
La sua preghiera prosegue per sette versi, ma non accade nulla. Allora inizia a ringraziare Dio e il pesce non riesce più a trattenerlo. Guardate il versetto 9:
“Ma ti sacrificherò con la voce del ringraziamento; pagherò ciò che ho promesso. La salvezza è del Signore”.
Questo è stato davvero un sacrificio! Quando ci si trova nel ventre di un pesce, ci vuole una vera determinazione per iniziare a ringraziare Dio. Ma Egli ha ascoltato! Versetto 10:
“Così il Signore parlò al pesce, ed esso vomitò Giona sulla terraferma”.
Quando il Signore parlò al pesce? Quando Giona iniziò a lodarLo e ringraziarLo.
Troviamo un bellissimo esempio dello stesso principio in Atti 16, nel ministero di Paolo e Sila. Paolo aveva scacciato un demone da una indovina e tutta la città di Filippi era in subbuglio. Paolo e Sila erano stati picchiati duramente e rinchiusi nel carcere di massima sicurezza. Era mezzanotte. Un mio caro amico ipotizza che a quel punto Sila avrebbe potuto dire a Paolo: “Perché mai hai iniziato questo ministero di liberazione? Andava tutto bene finché non hai iniziato a scacciare i demoni!”.
Tuttavia, questo non fu ciò che accadde. Atti 16:25:
“Ma a mezzanotte [l'ora più buia] Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio, e i prigionieri li ascoltavano”.
Non avevano mai avuto persone simili in quella prigione prima! Verso 26:
“All'improvviso ci fu un grande terremoto, così che le fondamenta della prigione furono scosse; e subito si aprirono tutte le porte e si sciolsero le catene di tutti.”
Questo terremoto non fu normale, ma fu soprannaturale, accelerato dalla lode, e sciolse le catene dei prigionieri. Anche in questo caso Dio mostrò la Sua salvezza a coloro che Lo lodavano.
Consentitemi di concludere con tre brevi domande e risposte.
Innanzitutto, quando dovremmo lodare Dio? Non c’è dubbio: ogni giorno, per sempre, in ogni momento e continuamente.
Come dovremmo lodare Dio? Con tutto il cuore (Salmo 111:1), con intelligenza (Salmo 47:7), con le mani alzate, bocca e labbra gioiose (Salmo 63:4–5), alzando le mani, come sacrificio della sera (Salmo 141:2 ), con la danza (Salmo 149:3), con il tamburello e la danza (Salmo 150:4).
Chi deve lodare Dio? Il Salmo 148 fornisce un elenco di ventinove diversi tipi di persone e ordini del creato che Lo devono lodare. Se siete ancora in dubbio, il Salmo 150 specifica: "tutto ciò che respira". Questo non esclude nessuno. Infatti, c'è solo una categoria di persone che non lodano il Signore: i morti (Salmo 115:17). Quindi, se non state lodando il Signore, sapete qual’è la vostra diagnosi!
Ormai conoscete il rimedio: cambiate il vostro modo di pensare! Prendete una decisione ferma, con la vostra volontà, non con le emozioni. Iniziate a lodare il Signore. A tempo debito, le vostre emozioni si allineeranno alla vostra volontà!
Codice: TL-L806-100-ITA